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Premio “Change The World”

Il premio “Change The World”, organizzato da Fortune Italia, è il riconoscimento rivolto alle Startup più innovative del settore della sostenibilità. 

Il Comitato scientifico indipendente assegna il riconoscimento alle nuove realtà imprenditoriali che si sono distinte per l’impatto sociale positivo delle loro strategie business nei campi della “Transizione Ecologica”, “Digitalizzazione-Innovazione-Competitività”, “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, “Finanza Sostenibile”, “Inclusione e Coesione”. Tra i requisiti di maggior rilevanza, ci sono la profittabilità, la proposta in termini di innovazione e la capacità di comunicare le strategie societarie in maniera efficace partendo dai ranking. 

Nato in America nel 2015, il Premio è sbarcato in Italia nel 2020 per valorizzare le Startup che utilizzano gli strumenti creativi del business per aiutare il Pianeta. Le imprese selezionate entrano a far parte della “Change the World List”, un certificato di qualità riconosciuto a livello globale.

 

In occasione del Sustainability Forum di Fortune Italia si è svolta la terza edizione del premio “Change The World”. Tra le 30 partecipanti è Carborem, di cui il gruppo Greenthesis è azionista di maggioranza, a vince nella categoria Agritech. 

 

Carborem è attiva nel recupero e valorizzazione di fanghi di depurazione, digestati e rifiuti solidi urbani. Attraverso il proprio processo brevettato recupera in primis energia, sotto forma di biogas, e altri materiali primari quali azoto, fosforo, magnesio, rame e alluminio.

 

Abbiamo fondato questa Startup – commenta a Fortune Italia Michele Gubert, Managing Director “Carborem” – per portare sul mercato una nuova tecnologia, chiamata Hydrothermal Thermal Conversion o Conversione Idrotermica (in sigla HTC), che permette una riduzione consistente dei volumi di fanghi inviati a discarica.

 

Nella foto, Michele Gubert, Managing Director ‘Carborem’, con Sandro Bosso, coordinatore scientifico V Forum Sostenibilità Fortune Italia

 

La nostra tecnologia inoltre permette una riduzione dei consumi termici di oltre 6 volte, rispetto agli essiccatori (la tecnologia attualmente presente sul mercato), calcolati su ogni tonnellata di fango trattata. Oltre a questo, ci poniamo come interlocutore a cavallo tra industria e ricerca quindi con opportunità anche in termini di crescita occupazionale e quindi con ricadute sociali oltre che ambientali ed economiche.

 

L’obiettivo ultimo è che su ogni medio-grande depuratore, almeno in Italia, ci sia un digestore anaerobico con vicino un modulo HTC per produrre più biogas e per uscire con fanghi maggiormente disidratati e sterilizzati. Vorremmo che i fanghi di depurazione siano trasformabili in materia prima seconda per altri processi, come per esempio nel settore siderurgico, che oggi utilizza carbon fossile per produrre acciaio al carbonio, ma che domani potrebbe sostituirlo con prodotti di scarto creando una filiera totalmente circolare in Italia.

 

Greenthesis S.p.A. – conclude – ci ha sostenuto approvando un piano industriale che ci permetterà di dimostrare su grande scala i benefici della tecnologia da noi brevettata, sia in Italia che nel Medio Oriente”.

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