Gea opera da circa 30 anni su tutto il territorio veneto per la realizzazione gestione e manutenzione impianti di smaltimento e di recupero rifiuti. In particolare nel sito della discarica di S.Urbano, in provincia di Padova, per una concreta mitigazione ambientale e la valorizzazione delle risorse della discarica, Gea ha realizzato un impianto di recupero energetico da fonte rinnovabile alimentato a biogas prodotto dalla degradazione anaerobica della frazione organica del rifiuto della discarica.
DA 30 ANNI L’ECCELLENZA GREEN DEL VENETO
- Superficie lorda: 550.000 mq
- Volume di progetto autorizzato: 3.878mila m3
- Capacità giornaliera di conferimento: 500/600 t
- Capacità totale annua autorizzata: 156.000 t
UNA DISCARICA STRATEGICA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO
Gea è la società del gruppo Greenthesis che gestisce la discarica di Sant’Urbano in provincia di
Padova. Un impianto all’avanguardia attivo dal 1990 destinato allo smaltimento dei rifiuti non
pericolosi e rifiuti urbani del bacino Padova 3, nonché all’attività di recupero energetico da fonti
rinnovabili tramite la valorizzazione del biogas.
Grazie ai suoi standard e la sua capacità gestionale, l’impianto è stato qualificato come Discarica
Tattica Regionale per accogliere – in situazioni di emergenza – i rifiuti urbani di tutte le provincie
del Veneto.
L’elevata capacità e efficienza della discarica permette a Gea di ricevere ogni anno circa 130.000
tonnellate di rifiuti trattati di origine urbana provenienti dal territorio veneto, oltre che rifiuti speciali
non pericolosi, applicando una delle tariffe di smaltimento più basse della Regione Veneto e d’Italia.
INVOLUCRO AD ALTA IMPERMEABILITÀ
La discarica di Sant’Urbano presenta un doppio sistema di sicurezza idraulico costituito dalle impermeabilizzazioni del fondo e delle pareti eseguito con uno strato di argilla compattata di elevata plasticità che assicura un tempo di attraversamento del percolato superiore ai 100 anni.
Le prestazioni impermeabili sono inoltre rafforzate dalla posa di una geomembrana in HDPE e da una seconda barriera costituita da un diaframma perimetrale verticale, realizzato con bentonite granulare immorsato su un livello argilloso naturale di fondo che garantisce l’assoluta separazione idraulica dal terreno.
La sigillatura della discarica a conclusione della fase di abbancamento dei rifiuti viene eseguita con la copertura finale costituita da una serie di strati drenanti e impermeabili e terreno, intervallati da geotessuti di separazione con la funzione di limitare l’infiltrazione di acqua all’interno del corpo dei rifiuti e la fuoriuscita di emissioni gassose, consentendo il futuro recupero ambientale della discarica.
IL NOSTRO IMPEGNO CONTRO I PFAS
Nella gestione di una discarica, riveste particolare importanza la raccolta e il trattamento del percolato, ovvero del liquido prodotto all’interno del corpo rifiuti dalla decomposizione della materia organica.
Nel 2018, in sintonia con la Regione e gli enti territoriali, Gea ha proposto la costruzione – all’interno della discarica – di un impianto di depurazione del percolato per rimuovere gli inquinanti – tra cui le sostanze fluorurate presenti quali i perfluoroalchili (PFAS) – e migliorare l’impatto ambientale dell’intero ciclo rifiuti.
Il progetto, strategico per la tutela del territorio, è stato approvato in quanto ritenuto efficiente, efficace, sostenibile e a un costo contenuto rispetto ad altre soluzioni.
Si tratta di un impianto di Osmosi Inversa a Triplice Effetto che avviene in 3 stadi in serie, al termine dei quali il prodotto oggetto di depurazione rispetta i limiti di accettabilità di legge per lo scarico delle acque in corpo idrico superficiale e quelli autorizzativi che riguardano le sostanze fluorurate. Successivamente è presente una fase di concentrazione con evaporatore a triplo effetto del liquido concentrato dell’osmosi per la riduzione del rifiuto residuo da inviare a smaltimento.
• Capacità max di trattamento: 200 m3/d
• Quantità max acqua trattata scaricata: 180 m3/d
• Quantità max di concentrati prodotta: 20 m3/d
CONTROLLO DEL BIOGAS E MENO EMISSIONI
All’inizio del 1997, per una concreta mitigazione ambientale e la valorizzazione delle risorse della discarica, Gea ha realizzato un impianto di recupero energetico da fonte rinnovabile alimentato a biogas prodotto dalla degradazione anaerobica della frazione organica del rifiuto della discarica.
Il sistema di captazione e recupero del biogas garantisce la continua tenuta in depressione della discarica. Il sistema consente di evitare emissioni diffuse e incontrollate in atmosfera di gas a effetto serra (metano) nonché – attraverso un motore a combustione interna a biogas – di valorizzare energeticamente una fonte rinnovabile. Per ogni mc di biogas estratto si producono in media 1.6 kWh/h di energia elettrica, poi ceduta alla rete elettrica nazionale Enel.
• Pozzi di captazione: circa 250
• Biogas aspirato: circa 1000mc/h
• Motore potenza installata: 834 kWe
• Produzione media annua: 6.000.000 kWh sufficienti a servire circa 6.000 persone all’anno
MASSIMA TRASPARENZA E MONITORAGGIO CONTINUO
Gea ha sempre dedicato la massima attenzione ai sistemi di controllo dell’impianto per prevenire e monitorare i possibili impatti della discarica sul territorio.
Tutte le matrici ambientali sono monitorate da una ditta terza indipendente secondo il Piano di Monitotraggio e Controllo PMC che prevede periodiche analisi chimiche sui campioni delle acque di falda e di superficie e sui campioni di percolato; la verifica della qualità dell’aria intorno alla discarica; il controllo delle emissioni dell’impianto a biogas; la misurazione della densità dei rifiuti e di eventuali cedimenti strutturali.
Il sito dal 2001 ha una certificazione ISO 14001 E 9001
Sono inoltre prodotte relazioni trimestrali e semestrali con tutti i dati monitorati e l’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) effettua continuamente controlli ispettivi trasmessi a Comune, Provincia e Regione. Per vigilare sull’andamento della discarica, l’Amministrazione Comunale ha istituito sin dalla nascita dell’impianto una commissione Tecnica Consultiva di esperti che visitano il sito una volta al mese per valutare gli aspetti ambientali, costruttivi e gestionali della struttura.