AGROMET BARBIANELLO

I NOSTRI IMPIANTI

Responsabile Tecnico

Roberto Zocchi

Agromet Barbianello S.r.l., una società interamente controllata da Greenthesis S.p.A., gestisce un impianto che ha l’obiettivo di produrre energia elettrica verde, dalla combustione del biogas. Utilizzando gli scarti preziosi del settore agro-zootecnico, come biomasse agricole, reflui zootecnici e sottoprodotti vegetali, trasforma la materia organica in biogas, dal quale genera infine energia elettrica.

 

In questo percorso verso un futuro più verde, ogni scarto diventa una risorsa e ogni ciclo di produzione è un passo verso la sostenibilità ambientale.­

I NUMERI DELL’IMPIANTO

  • Superficie dell’impianto: 33.400 m2
  • Addetti: 2
  • Potenza elettrica Installata: 999 kW
  • Produzione annua di energia elettrica: 8.000 MWh/a
  • Autorizzazione impianto: AU n. 26/10 del 06/10/2010 e successive modifiche e integrazioni
  • CO2 risparmiata in un anno: 12.000,00 t

DA SCARTO A RISORSA

Si tratta di un processo naturale, realizzato in assenza di ossigeno, mediante il quale le biomasse usate come alimentazione per l’impianto subiscono un processo di fermentazione grazie all’azione di batteri ed enzimi.

 

Le biomasse consentite sono diverse, da sottoprodotti di origine organica, che derivano dalle lavorazioni agricole e agro alimentari e che possono andare dagli scarti vegetali di origine alimentare (come buccia di frutta o verdura, farinaccio, siero di latte, pula di riso, ecc…), ai reflui degli allevamenti zootecnici, quali deiezioni animali (letami, liquami e pollina). Queste, attraverso il processo di digestione anaerobica, vengono trasformate in biogas ed in digestato.

 

Nell’impianto, dunque, è possibile partire dalle biomasse per ottenere biogas e digestato, il primo utilizzato poi come combustibile per produrre energia elettrica rinnovabile, il secondo come prezioso fertilizzante per l’agricoltura biologica.

 

Approfondimento – d.lgs. n. 152/2006 (T.U. ambiente)

È un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell’articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni:

a) la sostanza o l’oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;
b) è certo che la sostanza o l’oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;
c) la sostanza o l’oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;
d) l’ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l’oggetto soddisfa, per l’utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o la salute umana.

FASI DEL PROCESSO

  1. Stoccaggio degli scarti e delle biomasse

    I materiali conferiti presso il nostro impianto vengono depositati in trincee appositamente progettate per la conservazione di lungo periodo, evitando così il deterioramento della frazione organica nel tempo. Pertanto, questa operazione è fondamentale per preservarne la qualità e garantirne la massima efficacia nelle altre fasi del processo.

 

  1. Sistema di alimentazione dell’impianto

    Per assicurare una produzione costante e affidabile del biogas, viene pianificato con precisione il carico giornaliero prelevato dalle trincee di stoccaggio. Per farlo utilizziamo tecnologie all’avanguardia, come il caricatore automatico, per introdurre, all’interno della vasca d’idrolisi, la frazione solida e i liquidi con la massima efficienza.

 

  1. La fase di Idrolisi

    Mediante un sistema di tubi e pompe il materiale organico pre-trattato viene inviato alla prima vasca, chiamata di Idrolisi, all’interno della quale il materiale viene mantenuto in agitazione costante e riscaldato a una temperatura ottimale, compresa tra i 35 e i 45 °C, per favorire le reazioni di idrolisi. Questa fase chiave del processo consente di scomporre i substrati organici complessi in composti più facilmente utilizzabili.

 

  1. La fase di digestione primaria

    Il materiale idrolizzato e omogeneizzato viene introdotto nelle due vasche di digestione ananerobica dopo un’accurata fase di riscaldamento grazie agli scambiatori di calore. La temperatura ideale è mantenuta costante grazie anche alla coibentazione e ai nostri sistemi di ricircolo e riscaldamento. È nelle vasche di digestione anaerobica che avviene la produzione di metano, attraverso due vie metaboliche distinte: l’ossidazione anaerobica dell’idrogeno da parte dei batteri idrogenotrofi, e la via acetoclastica, che trasforma l’acido acetico in metano e CO2.

 

  1. Il Gasometro

    Nel nostro impianto, il gas generato dalla decomposizione della matrice organica ad opera delle diverse colture batteriche risale lungo la colonna di liquido e si accumula nella parte superiore del digestore. Da lì, tramite un sistema di condotte, viene indirizzato al gasometro che è un ulteriore serbatoio dedicato allo stoccaggio del biogas. Questo sistema di accumulo garantisce un flusso costante di gas al cogeneratore posto a valle, permettendoci di gestire in modo efficiente le discontinuità di produzione del processo biologico.

 

VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEL BIOGAS  

Prima di essere inviato al cogeneratore, il biogas subisce un processo di purificazione per rimuovere l’umidità e lo zolfo. La purificazione avviene tramite un processo di raffreddamento e una rimozione fisica. Una volta purificato, il gas viene trasferito al cogeneratore mediante una soffiante.

Il cogeneratore è un sistema dotato di un motore endotermico a ciclo Otto alimentato a biogas, attraverso il quale è possibile generare sia energia elettrica che energia termica da cedere alla rete Enel.

 

DATI COGENERATORE

DESCRIZIONE

VALORE

U.M.

Potenza elettrica

999

kW

Rendimento elettrico

40

%

Potenza termica

1124

kW

Rendimento termico

45

%

 

Dell’energia elettrica prodotta, la maggior parte viene immessa nella rete di distribuzione e ceduta al gestore elettrico nazionale, la restante viene utilizzata per soddisfare le esigenze dell’impianto. Anche l’energia termica non verrà sprecata ma sarà impiegata a supporto del processo biologico. 

VALORIZZAZIONE DEL DIGESTATO  

Oltre alla produzione di biogas tramite digestione anaerobica, questo processo genera un sottoprodotto noto come digestato. Dopo la separazione in una fase solida e liquida, il digestato diventa un prezioso fertilizzante per l’agricoltura biologica. Ricco di sostanza organica e nutrienti chiave come azoto, fosforo e potassio, è un’opzione ideale per migliorare la fertilità del suolo e aumentare la resa dei raccolti in modo sostenibile.

GESTIONE IMPIANTO  

L’impianto è dotato di un sistema di automazione che rileva in tempo reale i parametri impiantistici, idraulici e chimico-fisici in ogni fase del processo, permettendone il controllo e la supervisione.