Circonomia è il Festival Internazionale dell’Economia Circolare e della Transizione Ecologica che si propone di diffondere l’idea di Economia Circolare.
Organizzata da Gmi (Greening Marketing Italia), Cooperativa Erica, Aica (Associazione internazionale per la comunicazione ambientale) ed Eprcomunicazione, è patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica, dalla Regione Piemonte, dal Comune di Alba e da Rai per il Sociale.
L’evento, con programmi sempre più ricchi, riunisce ogni anno esperti del settore e cittadini attraverso l’organizzazione di webinar, convegni, Aperitalk e incontri per diffondere la consapevolezza che l’economia circolare, la transizione ecologica ed energetica, la lotta alla crisi climatica non sono temi astratti ma la premessa obbligata per difendere il nostro comune benessere di italiani, di europei, di umani. Viene inoltre discusso come superare il conflitto tradizionale tra interesse economico e ambientale, concetto base della logica di un’economia a ridotto impatto ambientale; che vuole costruire una vera e propria visione “circolare” di benessere.
Il Festival trova ogni anno assidui sostenitori tra cui Greenthesis Group che partecipa come Gold Sponsor con la società Erica. Presenti poi Banca d’Alba come Title sponsor; Enel, Dentis Recycling Italy, Novamont e CONOU come Main Sponsor; Fondazione CRC, Montello SpA, Montecolino e Ricrea come Gold Sponsor; Confindustria Cuneo, Egea, Esgeo, CiAl, Biorepack e Go Rent come Silver Sponsor e i Partner CIC – Consorzio Italiano Compostatori, Confindustria Cisambiente, Cartesar, Coripet, Erion, La Filippa, Renoils e Univetro.
Ottava edizione del Festival che conferma la formula vincente della sessione primaverile Circonomia Lab, in programma dal 25 al 27 maggio, e della sessione autunnale Circonomia Live in programma dal 14 al 23 settembre.
Tra le due sessioni ci sarà spazio per una nuova partnership di Circonomia, quella con il Festival Internazionale dell’Economia di Torino. Sabato 3 giugno presso il Museo del Risorgimento si terrà l’incontro “Economia, Etica, Ecologia: quale destino per l’Europa”, un dibattito che avrà come protagonisti Lucrezia Reichlin, Vito Mancuso e Francesco Profumo, moderati da Ilaria Sotis.
Tra gli eventi di maggior rilievo del Circonomia Lab l’incontro “L’economia circolare delle nostre città” con una lectio di Carlos Moreno, urbanista di fama internazionale, docente alla Sorbona e consulente di Anne Hidalgo (Sindaca di Parigi), nonché la presentazione del Rapporto “Greenwashing 2023”, dedicato alle misure attive in Italia e nel mondo per contrastare le pubblicità e le aziende che dicono di essere “green” senza esserlo.
La presentazione dello studio annuale di Circonomia a cura di Duccio Bianchi (Ambiente Italia) su “L’economia circolare come contributo alla transizione energetica”, in programma a Roma il 14 settembre aprirà i lavori della sessione autunnale. Mentre, nella quattro giorni di eventi che si svolgerà nel Comune di Alba dal 20 al 23 settembre, saranno trattati tutti i temi legati al mondo green e all’economia circolare. Tutti gli altri eventi si svolgeranno nella sala convegni di Palazzo Banca d’Alba e saranno aperti al pubblico e trasmessi sulle varie piattaforme social e su Circonomia TV.
Per la sessione primaverile Circonomia Lab, Greenthesis ha preso parte al focus group “L’ecologia delle parole” del 26 maggio. Insieme ad altri stakeholders della green economy si è parlato del mondo della riduzione, del riuso e del riciclo, in particolare Marco Sperandio è intervenuto che sul tema del recupero.

La giornata è cominciata con un Focus Group sulle parole delle normative legate all’economia circolare al quale hanno preso parola giornalisti ed esperti del settore.
Tra questi, Francesco Ferrante Vicepresidente del Kyoto Club, ha presentato il Rapporto Greenwashing 2023 rassicurando sul fatto che La Commissione europea è intenzionata a contrastare attivamente le pratiche di greenwashing tutelando, da una parte i consumatori e, dell’altra, il “far west” che si è generato tra le aziende che vogliono utilizzare a tutti i costi il concetto di sostenibilità come strategia di marketing.
Dopo di che Gianni Squitieri della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha fatto un intervento sul tema “Nuove norme sui rifiuti di imballaggio” di cui 3 obiettivi principali sono: la riduzione, la promozione dell’economia circolare, la promozione all’utilizzo di materiali riciclati nella realizzazione di imballaggi.
Alla volta di Mario Salomone di Weec si è parlato di “Linguaggio e comunicazione a supporto delle tematiche ambientali”: un intervento in cui è stato spiegato cos’è la comunicazione ambientale, quando nasce e come si sviluppa.
Infine, Patrick Facciolo Public Speaking Trainer, con un intervento a tema “Inquinamento delle parole” si è soffermato sul peso e sul significato che queste possono avere. Alcune parole possono essere cariche di significati, ovvero possono essere in grado di generare subito un’immagine nella nostra testa senza lasciare spazio ad altre interpretazioni, altre invece lasciano talmente spazio ai significati che diventano inefficaci o chi legge può attribuirvi un senso sbagliato. “Per questo – sottolinea – quando comunichiamo dobbiamo essere più chiari possibile e fare esempi concreti”.
La giornata prosegue poi nel pomeriggio con la formazione di 4 tavoli di lavoro suddivisi in base ai temi dell’evento, ovvero PREVENZIONE, RIUSO, RICICLO, RECUPERO.
Al tavolo del Recupero, Marco Sperandio Chief Business Officer di Greenthesis S.p.A., Francesca Sancinelli Direttore reparto plastica di Montello S.p.A e Nico Fontana Amministratore Delegato di Montecolino S.p.A. hanno portato gli esempi virtuosi delle loro realtà e successivamente acceso un dibattito tra loro e i giornalisti presenti.

Il confronto emerso durante la tavola rotonda ha permesso di evidenziare come, sebbene la raccolta differenziata abbia un costo non trascurabile, quest’ultimo dato dal servizio che viene offerto, essa risulta di fondamentale importanza al fine di poter conseguire in modo duraturo ed efficace una percentuale più alta di riciclo. Ciò che può e deve essere maggiormente implementato è tuttavia rappresentato da una più capillare comunicazione da parte dei Comuni verso i cittadini, oltreché da un ulteriore miglioramento del servizio di raccolta medesimo. In tal senso, l’obiettivo è far si che la discarica non sia il primo punto d’arrivo del rifiuto, bensì la destinazione finale di altre lavorazioni svolte dagli impianti specializzati nel recupero di materia.
Al di là di quello che avviene ad esempio con alluminio e vetro, il prodotto che viene riciclato difficilmente diventerà lo stesso identico prodotto, ma una materia prima seconda utilizzata per altri scopi.
Alla fine delle lavorazioni, ciò che non potrà essere riciclato, potrà invece essere indirizzato, ad esempio, termodistruzione (con contestuale produzione di energia elettrica e termica) e da qui le ceneri residuali prodotte potranno essere conferite in discarica.

A finire le conclusioni di Roberto Cavallo: “ogni anno sono importanti la comunicazione e il confronto reciproco su temi che sono in costante aggiornamento. Ad ogni nuova edizione cresce il numero di tavoli che riusciamo a formare quindi aumentano i punti di vista e i pensieri, così anche di fronte alle problematiche la smettiamo di dare una sola risposta (che nella maggior parte dei casi è la tecnologia) ma saremo in grado di trovare soluzioni nate dalle relazioni con i diversi esperti di settore.
Per riprendere anche gli interventi della mattina, quello che dobbiamo fare è cercare di diffondere una maggiore conoscenza di queste tematiche, perché siamo più pronti ad immaginarci qualcosa di cui sappiamo: dobbiamo dare maggiore contenuto e concretezza alle parole.
La sfida dell’economia circolale è quella di interessarsi a cosa succede prima e cosa dopo. Ad Alba, la prima cooperativa in Italia funziona perché c’è una relazione tra le persone e le diverse fasi che ha trovato un interesse economico congiunto per tutti, che speriamo possa essere d’ispirazione per molti altri.”
Gli eventi della sessione autunnale da non perdere:
Alla settima edizione del Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica, Greenthesis rinnova la partecipazione presentando le sue best practice in tema di economia circolare.
Durante la manifestazione è stato presentato il rapporto “L’ecologia delle Parole, tra transizione ecologica e greenwashing” che si interroga sulle azioni concrete messe in campo dalle grandi aziende a dispetto degli obiettivi dichiarati in chiave green. Il termine greenwashing sta proprio ad indicare il divario esistente tra i risultati ottenuti e quelli dichiarati nelle operazioni di marketing. Il rapporto indaga le azioni messe in campo dalle autorità dei principali paesi (USA, Italia, Francia, Germania, Regno Unito) e dalle istituzioni sovranazionali come l’Onu per la protezione dei consumatori contro le affermazioni ambientali false e fornendo anche delle regole per i produttori affinché non inducano in errore gli utenti (per esempio sulla durabilità e riparabilità dei prodotti).
Nella sessione primaverile del Festival tra gli eventi di maggior rilievo, l’AperiTalk “Abiti usati e tessuti: dove li metto?” è stata l’occasione per discutere della sostenibilità dei prodotti tessili e dell’abbigliamento. Giuseppe Farolfi, Sustainability & CSR Manager di Greenthesis, partecipa presentando il progetto R.U.L.E “Re Use Love the Earth” che coinvolge l’impianto Gea di Sant’Urbano.
“Storicamente il nostro Gruppo – spiega – è legato alla gestione dei rifiuti nella parte finale del processo dedicata allo smaltimento, negli ultimi 5 anni ci siamo però orientati verso una logica di sostenibilità del business, in particolare dei filoni legati alla circolarità. Sollecitati dai produttori del settore tessile, abbiamo sviluppato R.U.L.E, un progetto dedicato proprio alla raccolta e alla gestione dei rifiuti del settore moda pre e post consumo, sviluppando all’interno dell’impianto Gea di Sant’Urbano un centro per il recupero del tessile”.
“Dopo la raccolta – spiega – i rifiuti tessili vengono classificati e suddivisi in varie tipologie di scarti, di consumo o di pre-consumo ossia gli scarti di produzione e materiale residuo invenduto. Sono poi sconfezionati con il recupero dei packaging di carta o plastica, eliminate le parti ferrose o metalliche che sono poi inviate a recupero e selezionata la tipologia di tessile (cotone, lana, lino etc…). Successivamente la materia tessile subisce un processo di triturazione e sfilacciatura, volto a ottenere la fibra tessile pura divisa dal materiale di scarto. La fibra tessile viene reimmessa sul mercato sotto forma di filatura, per la produzione di tessuti non tessuti o di imbottiture/isolanti. I materiali non recuperabili vengono invece smaltiti ottenendo un recupero residuo di tipo termico, una ossia valorizzazione energetica”.
“L’intero processo di raccolta e recupero – conclude – è tracciato grazie all’utilizzo di QR-Code che non solo identificano il tipo di rifiuto ma permettono di monitorare nel tempo il grado di circolarità nonché i vantaggi in termini ambientali e di carbon footprint ottenuti grazie al recupero”.
Greenthesis rinnova la partecipazione alla sesta edizione del Festival. L’Amministratore Delegato del Gruppo, Vincenzo Cimini, partecipa alla tavola rotonda “Rifiuti zero, impianti mille: anche per ridurre e riusare!” moderata da Elena Comelli per tracciare con gli esperti del settore prospettive future.
Durante i lavori, l’Ad ha spiegato che il tema dell’innovazione riveste un ruolo fondamentale nel settore dei rifiuti in generale e per il Gruppo Greenthesis. “Negli ultimi cinque anni, grazie al nostro team di ingegneri e stabilendo sinergie con diverse università di eccellenza come il Politecnico di Milano e Torino e le Università di Salerno e Padova e collaborando con start-up innovative del settore rifiuti, in Greenthesis abbiamo messo appunto l’implementazione e l’innovazione dei processi. Spingendo l’acceleratore sulle nuove tecnologie – sottolinea – possiamo portare concretamente il comparto della gestione dei rifiuti a un livello di eco-sostenibilità sempre maggiore, laddove per “eco” si intende sia l’ambiente sia l’economia. Nell’ottica di una attenzione crescente verso il riuso e la valorizzazione dei rifiuti – conclude – è necessario concentrarsi sulla parcellizzazione delle filiere e sull’ottimizzazione dei processi già in essere”.