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Un patto formativo per cambiare il mondo

Dopo il lockdown, Rea riapre le porte e gli studenti visitano il termovalorizzatore di Dalmine. Una settimana di lavoro sul tema dei rifiuti nell’economia circolare. Greenthesis in prima linea nel fornire le competenze trasversali per arrivare preparati alle sfide del domani.

Un onesto “Green pragmatism”: è così che alla Greenthesis Group sintetizzano il cuore della propria attività. È l’obiettivo di un ambientalismo concreto, attento al risultato e fondato sul coinvolgimento di tutti. Consapevoli che per costruire un mondo più sostenibile occorre che ciascuno – governi, aziende, associazioni, singoli cittadini – si assuma la propria parte di responsabilità.
Greenthesis Group è una realtà leader nel settore del trattamento, recupero, smaltimento e valorizzazione, anche energetica, dei rifiuti, oltre che nel settore delle bonifiche ambientali. Attraverso la società Rea, gestisce il termovalorizzatore di Dalmine, considerato un punto di riferimento nel panorama nazionale ed europeo, garantendo emissioni al camino con valori degli inquinanti ridotti più del 90% rispetto alla normativa europea. A conferire i rifiuti sono essenzialmente i Comuni bergamaschi, e l’energia elettrica prodotta dalle due linee dell’impianto viene immessa nella rete nazionale, garantendo un servizio di pubblica utilità. E tra un anno, grazie all’accordo con A2A, alimenterà anche la rete per il teleriscaldamento di Bergamo: riscalderà circa 11 mila appartamenti, con un risparmio di oltre 14.500 tonnellate di CO2.

La passione per i giovani

Ma non basta essere virtuosi, dicono in Greenthesis, occorre anche saper comunicare le proprie iniziative, coinvolgendo chi è esterno ai processi produttivi. Per questo, da più di 30 anni, l’azienda scommette sui giovani e sulla scuola. Corsi per docenti, un concorso per gli studenti (“A scuola di economia circolare”), un libro (“Tutto
ruota”) e altre iniziative che partono proprio ora. Il tutto per sensibilizzare su tematiche ambientali e ciclo dei rifiuti.
È in questo contesto che si inserisce l’esperienza, appena conclusa, di Pcto, il nuovo nome dell’Alternanza scuola/lavoro, all’interno di un progetto coordinato da Edoomark. Si è svolta a novembre, ed è stata la prima “riapertura” dell’impianto dopo il lockdown.

Protagonisti i ragazzi di due classi (del Weil di Treviglio e del Natta di Bergamo) che per una settimana hanno lavorato sui temi ambientali, come sul mondo della comunicazione, confrontandosi anche con amministratori e operatori di Rea, e scoprendo la complessità di un ambiente di lavoro ricco e fortemente legato all’economia circolare.
Fiore all’occhiello la visita all’impianto, accompagnati da Niccolò Belloni, responsabile del servizio prevenzione e protezione ed Elieto Porcedda, direttore tecnico. Scoprendo i tanti aspetti di una realtà tecnologicamente all’avanguardia, i ragazzi hanno visto concretamente come il rifiuto può diventare una risorsa, immergendosi, per un pomeriggio, nelle dinamiche dell’economia circolare. Al termine – ed è questa la peculiarità di Edoomark hanno comunicato le proprie scoperte realizzando alcuni video, consegnati a Rea che li utilizzerà nei propri canali social per una nuova sensibilizzazione, con i giovani, sui temi ambientali. All’insegna di una continua circolarità.

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