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Il teleriscaldamento è una tecnologia amica dell’ambiente

Proseguono i lavori per ampliare la rete della città, grazie a un accordo tra A2A Calore e Servizi e Rea Dalmine. Attraverso la cogenerazione si potranno riscaldare 11mila appartamenti in più. Iniziamo un viaggio nel mondo del Tlr.

Il mondo dell’economia circolare prevede una ben precisa gerarchia nel ciclo dei rifiuti: la prevenzione, il riutilizzo degli oggetti, il riciclo, il recupero di energia e, solo per ultimo, lo smaltimento in discarica.

Riciclare i rifiuti rimane sempre la prima opzione. Ma quando questo non è possibile, i rifiuti possono (devono) essere valorizzati, sfruttando la loro combustione per generare energia. È il ruolo svolto dai termovalorizzatori, e questo accade anche nella nostra provincia, nell’impianto Rea di Dalmine, società del Gruppo Greenthesis, azienda leader nel settore del trattamento, recupero, smaltimento e valorizzazione, anche energetica, dei rifiuti, oltre che nel settore delle bonifiche ambientali. Sono 155mila le tonnellate di rifiuti che ogni anno vengono qui bruciate, praticamente l’intera produzione di rifiuto indifferenziato di una provincia come Bergamo (anche se parte dei rifiuti smaltiti proviene da fuori provincia). Volumi che consentono all’impianto di produrre 110mila megawattora elettrici all’anno, circa il fabbisogno di energia elettrica per usi civili di tutta Bergamo.

Si recuperano energia e calore

Con la termovalorizzazione, quindi, si genera energia elettrica a partire dalla combustione dei rifiuti. Un procedimento che si struttura in diversi passaggi: dapprima i rifiuti, in ingresso nell’impianto, vengono convogliati nei forni di combustione; poi avviene la combustione, e il calore sviluppato da questa (ad altissime temperature) viene sfruttato per produrre vapore; ed infine il vapore espandendosi aziona una turbina che produce energia elettrica da immettere in rete. E nelle centrali di cogenerazione anche per scaldare l’acqua che scorre nelle condotte degli impianti di teleriscaldamento.

Ecco, i lavori di miglioramento tecnologico in corso all’impianto di Dalmine puntano proprio a questo: far sì che una risorsa già presente, ossia il calore attualmente non utilizzato, ma disponibile presso l’impianto Rea, possa contribuire ad ampliare la rete di teleriscaldamento già esistente in città (gestita da A2A). Dai rifiuti – considerati non più scarto, ma risorsa – si otterrà così non solo elettricità, ma anche calore per le nostre case. A beneficio innanzitutto dell’ambiente.

Il termovalorizzatore di Dalmine – che è un modello in Italia e in Europa per prestazioni ambientali – passerà da un rendimento di conversione energetica del 27% a oltre l’80% in assetto cogenerativo. La realizzazione della sezione cogenerativa, costituita da una nuova turbina e uno scambiatore di calore, consentirà di produrre 95 milioni di chilowattora elettrici all’anno e recuperare una quantità di calore pari a 90 milioni di chilowattora termici.

[…]

Articolo completo su l’Eco di Bergamo – 1 Maggio 2023

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