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Greenthesis alla Cop28 per rappresentare l’impegno dell’Italia per un futuro sempre più green.

Greenthesis ha rappresentato l’Italia alla COP28 negli Emirati Arabi Uniti (EAU) a Dubai, insieme a Confindustria Cisambiente. La 28esima Conferenza quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha riunito 198 Stati con l’obiettivo di adottare misure volte a fronteggiare la minaccia globale rappresentata dai cambiamenti climatici.

Il Gruppo Greenthesis, è intervenuto sui temi di bonifiche ambientali e tecnologie innovative per la sostenibilità. Nella giornata di apertura dei lavori, giovedì 30 novembre, il Presidente del Gruppo Giovanni Bozzetti ha parlato di “Made in Italy della Sostenibilità e dell’Economia Circolare”.

E’ un grande onore – spiega Giovanni Bozzettiper Greenthesis e Confindustria Cisambiente essere presenti nella giornata inaugurale perché rappresenta il riconoscimento della leadership che l’Italia ha nella sostenibilità ambientale e nell’economia circolare. […] Posso dire senza dubbio che accanto ai settori più conosciuti del made in Italy abbiamo il made in Italy della sostenibilità e il made in Italy dell’economia circolare”.

Non dobbiamo avere una visione utopistica, ma dobbiamo perseguire la sostenibilità ambientale insieme a quella sociale ed economica. È tempo di responsabilità, non è tempo di ritardare, non è tempo di procrastinare, come dice sempre lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Insieme possiamo lavorare, assumendoci le nostre responsabilità, e possiamo affrontare la vera sfida che è passare da un’economia lineare a un’economia circolare, considerando i rifiuti come un valore. […] Tutti insieme – conclude – possiamo vincere questa sfida e donare alle generazioni future un mondo migliore. Abbiamo bisogno di un cambiamento di mentalità. […] Tutti insieme possiamo vincere”.

Dal Padiglione Italia, la Dott. Ing. Khadija Ajmi e il Dott. Davide Pelenghi hanno poi condiviso l’esperienza del Gruppo sulle bonifiche ambientali e nell’applicazione di tecnologie innovative sostenibili.

Le nostre tecnologie – spiega Pelenghi, Key Account Manager per il ramo remediation, parlando di nuove tecnologie di bonifica ambientale che coinvolgono la sostenibilità, in particolare per la matrice suolo e acqua – sono in grado di garantire il rispetto della salute umana e allo stesso tempo di eliminare il rapporto rischi/benefici costi dell’attività di bonifica

La bonifica è un processo articolato. Innanzitutto, procediamo con una prima caratterizzazione ambientale del sito da bonificare che ci permette di identificare la migliore tecnologia da utilizzare, decidendo secondo criteri di fattibilità e sostenibilità per la sicurezza e la bonifica del sito.”.

Ad esempio – continua – possiamo utilizzare il trattamento del soil washing, il desorbimento termico in loco, il bio-risanamento con batteri per la biopila. Qui ad Abu Dhabi, ad esempio, abbiamo utilizzato l’estrazione dei vapori del suolo, poi tecnologie di air sparging e pump-and-treat vengono utilizzate per pulire l’acqua contaminata dal petrolio oppure ancora l’ossidazione chimica coinside che ci permette di catturare il gas proveniente dalla reazione chimica innescata.

Molte delle nostre tecnologie – conclude – sono in situ, questo ci permette di non movimentare gli inquinanti, non trasferendo il problema da un sito all’altro, adottiamo quindi trattamenti sostenibili”.

Infine Ajmi Khadija, project manager, ha illustrato le innovative tecnologie che il Gruppo mette in campo per ricavare energia rinnovabile partendo dai rifiuti.

Nei nostri impianti siamo in grado di produrre energia pulita. Tra le principali fonti di inquinamento troviamo il gas metano che viene generato dalle discariche ma anche dal trattamento delle acque reflue industriali domestiche, dal compostaggio e dalla digestione anaerobica, per ridurre questo rischio possiamo valorizzare il metano prodotto dalle discariche per produrre energia”.

Tra le nostre ultime innovazioni il progetto innovativo “HTC for biogas” brevettato da CarboREM, di cui il Gruppo Greenthesis è azionista di maggioranza, basato sull’integrazione della digestione anaerobica dei fanghi e del processo HTC di carbonizzazione delle biomasse umide. Il processo consente una notevole riduzione (circa il 50%) dei fanghi da smaltire oltre a un minor aumento dell’impronta carbonica del biogas e la produzione di elettricità e biogas. Inoltre si ha anche un recupero di materiali come ammonio, fosforo e metalli pesanti”.

Nel nostro impianto Ind.Eco. (LT) – conclude – produciamo biometano LNG partendo dal biogas. Nello stesso impianto e in quello di GEA (PD) produrremo poi idrogeno verde, combinando acque di depurazione (dal percolato) ed energia solare.” Il percolato è fondamentalmente prodotto dalla decomposizione dei rifiuti in discarica, contiene i PFAS che sono dannosi per la salute e possono anche contaminare il suolo e le falde acquifere. Nel nostro impianto attraverso l’osmosi inversa, siamo in grado di trattare il percolato per eliminare i PFAS”.

Laddove le problematiche del clima devono essere affrontate, pianificate e risolte innanzitutto con l’impegno congiunto di tutti i Paesi, la forza del cambiamento dovrà essere espressa anche attraverso l’impegno e le tecnologie profuse dalle eccellenze tecnologiche e imprenditoriali nazionali.

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